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Domande Frequenti

Quanto costa un apparecchio acustico?

Acustica Bruno dispone di un ampio assortimento di apparecchi acustici in diverse categorie di prezzo. Il prezzo di un apparecchio è determinato dalle diverse funzionalità dell’apparecchio. Nello scegliere un apparecchio acustico è importante tener conto del proprio stile di vita, esigenze e del deficit uditivo da compensare. Gli audioprotesisti di Acustica Bruno ti informeranno sulle diverse possibilità e tipologie di apparecchi acustici adatti alle tue esigenze specifiche. 

Come funziona un apparecchio acustico?

Sul mercato è presente una vasta gamma di apparecchi acustici che differiscono gli uni dagli altri non solo nella vera e propria struttura. Sono disponibili vari metodi di costruzione, dai classici retroauricolari (BTE) ai dispositivi più piccoli nell’orecchio (IdO) fino a quelli invisibili dall’esterno, ossia i dispositivi acustici completamente nel condotto uditivo (CIC).

Perché si deve indossare un apparecchio acustico?

Un apparecchio acustico professionale è quindi in grado di migliorare la qualità della vita dei non udenti e migliorare la loro salute mentale e fisica. Proprio per questo, l’acquisto di un apparecchio acustico per sordità è supportata anche da assicurazione. Il costo di un dispositivo di classe economica, la relativa consulenza di un audioprotesista e l’adattamento del prodotto, può essere soddisfatto già con il sostegno forfettario di assicurazione per l’invalidità. Qualora l’acquisto dovesse avvenire prima di raggiungere l’età pensionabile, verrà rimborsata una somma forfettaria pari al 75% dell’importo AI. Pertanto, è utile anche dal punto di vista finanziario, consultare uno specialista in presenza dei sintomi di perdita dell’udito.

Quando cambiare batterie all'apparecchio acustico?

Gli intervalli di cambio della batteria di apparecchio acustico dipendono da vari fattori. Uno di questi è la dimensione della batteria, che varia a seconda dell’apparecchio acustico. Ma il dispositivo stesso influisce sulla vita di una batteria. Un prodotto semplice, con poche funzioni aggiuntive, richiede meno energia di un apparecchio acustico di alta classe e con molti extra come, ad esempio, una connessione wireless alla TV. La frequenza di utilizzo è un altro fattore da prendere in considerazione. Se un dispositivo è indossato solo tre volte alla settimana , richiede meno energia rispetto a quando è in uso ogni giorno. Ciò è dovuto al disegno speciale delle batterie, anche se si può notare che dimezzando la frequenza di utilizzo, si prolunga la durata della batteria, ma non la si raddoppia.

A seconda della combinazione di questi tre fattori le batterie per apparecchi acustici devono quindi essere cambiate a intervalli diversi che variano dai tre giorni alle due settimane. Quando le prestazioni del dispositivo sono significativamente ridotte, occorre cambiare le batterie. Nel momento in cui diminuisce ulteriormente l’energia, il dispositivo informa l‘utente, per mezzo di segnali acustici, circa la necessità di sostituzione delle batterie.

Che cosa è un audioprotesista?

Un audioprotesista si occupa della vendita, personalizzazione e manutenzione degli apparecchi acustici per persone non udenti. In Svizzera, la professione di audioprotesista è un lavoro che richiede la formazione professionale superiore.

Perché gli apparecchi acustici fischiano?

Solitamente se l’apparecchio acustico comincia a fischiare quando lo si indossa, la causa può essere il ritorno dell‘eco. Questo si verifica quando il suono passa dagli altoparlanti del dispositivo al microfono. Il segnale è talmente amplificato che viene percepito come sgradevoli fischi. Gli apparecchi acustici moderni hanno spesso software per rilevare e prevenire il ritorno dell‘eco. Tuttavia, in qualche momento, il problema può sorgere ugualmente, soprattutto per i dispositivi della classe economica. Questo può dipendere da diversi motivi.

Motivi tecnici

Il caso più semplice è un apparecchio acustico regolato troppo alto. Più forte è il suono che proviene dall’altoparlante del dispositivo, maggiore è la probabilità che il microfono percepisca e generi un ritorno. Quindi già una riduzione del volume può contribuire a risolvere il problema. Tuttavia spesso la causa è dovuta al montaggio dello stampo dell’orecchio malato ( otoplastica) che viene utilizzato negli apparecchi acustici dietro l’orecchio. Se questo non è adattato in modo ottimale all’orecchio di chi lo indossa, il suono fuoriesce dal canale auricolare attraverso gli interstizi dello stampo dell’orecchio e dell’otoplastica al microfono. Attraverso l’adattamento dell’otoplastica e la personalizzazione del dispositivo stesso, è possibile risolvere il problema fischio, intervenendo sulle cause tecniche che lo generano.

Altre cause di ritorno dell‘eco

Al di la dei motivi prettamente tecnici, sono anche altri i fattori che vengono presi in considerazione, come i problemi tecnici della guaina del canale uditivo che, sagomata in maniera scorretta, favorisce le infiltrazioni del suono a causa della sua forma. Anche un’eccessiva produzione di cerume, nel momento in cui si forma un tappo che blocca il canale uditivo, può provocare il ritorno del suono. Il tappo di cerume, infatti, rimanda il suono degli apparecchi acustici direttamente indietro. La rimozione di questi tappi deve essere effettuata da un otorinolaringoiatra. Costui insieme al vostro audioprotesista, si occuperà inoltre di risolvere eventuali ulteriori problematiche e della consulenza medica relativa al trattamento

Come riconoscere un’improvvisa perdita dell’udito?

Generalmente una perdita dell’udito si riconosce dall’improvviso insorgere di difficoltà uditive unilaterali. Rumori e voci suonano notevolmente più bassi e spesso non vengono nemmeno più riconosciuti chiaramente. Gli interessati avvertono come la sensazione di avere dell’ovatta o una cuffietta auricolare nell’orecchio. In alcuni casi la sordità improvvisa si manifesta in seguito all’insorgenza del Tinnito o della Pressione auricolare. Qualche volta le patologie si manifestano contemporaneamente. Non di rado la sordità improvvisa viene accompagnata da vertigini.

Per un chiarimento definitivo circa l’insorgere di difficoltà uditive è sempre necessario consultare uno specialista. Egli sarà in grado di verificare, attraverso differenti test, se sussiste una sordità improvvisa alla base di tali difficoltà. Attraverso un’otoscopia vengono innanzitutto individuate le ostruzioni del condotto uditivo. Con l’aiuto di diversi test dell’udito viene individuato in seguito il grado di difficoltà uditiva. Attraverso i test viene inoltre determinato se si tratta di un disturbo uditivo relativo all’orecchio medio o all’orecchio interno. Un audiogramma tonale mostra infine, in quale banda di frequenza sussiste la difficoltà uditiva. Ulteriori cause, circostanze e chiarimenti possono essere individuati dal medico attraverso test aggiuntivi, come ad esempio:

  • Microscopia acustica
  • Ecografia
  • Esami del sangue
  • Misurazione della pressione arteriosa

Molto utile per il medico è conoscere inoltre la storia clinica del paziente (Anamnesi). In essa può, infatti, individuare ulteriori informazioni in grado di indicare alla base della sordità improvvisa, una causa differente dalla perdita dell’udito vera e propria.

Che cos’è l'acufene?

Con il termine tinnito si designa la presenza di un tintinnio, un sibilo o un fruscio ad una o entrambe le orecchie. Nel 99% dei casi i rumori vengono percepiti soltanto dall’interessato, si parla dunque di tinnito soggettivo. In presenza di un tinnito oggettivo è invece possibile che rumori vengano uditi anche dall’esterno. In questa rara forma di tinnito i rumori si sviluppano ad esempio, mediante il sangue che scorre attraverso vasi sanguigni ristretti. In casi del genere l’interessato avverte un sibilo o fruscio. Poiché in presenza di un tinnito oggettivo può essere individuata un’origine fisica, l’approccio terapeutico risulta relativamente semplice.

L’origine precisa del tinnito soggettivo è tuttavia ignota, nella maggior parte dei casi si manifesta come una diretta conseguenza di altre malattie dell’orecchio. Si pensa che i neuroni preposti all’udito, comincino a inviare segnali autonomamente, quando non ricevono più stimoli da parte dell’orecchio interno.

Spesso i brusii auricolari insorti, svaniscono improvvisamente nel giro di poco tempo, in alcuni casi invece persistono per ore, giorni o mesi nella testa dell’interessato – in parte non vanno mai più via.

Acufene acuto e cronico

Durante i primi tre mesi dalla sua comparsa, il tinnito viene definito acuto. Tuttavia non bisogna aspettare che trascorra questo lasso di tempo prima di sottoporsi a visita medica, infatti, al più tardi dopo qualche giorno, sarebbe consigliabile consultare uno specialista per un consiglio esperto. Con il perdurare dei rumori auricolari, sussiste difatti il pericolo che essi si trasformino in un tinnito cronico. Se il brusio dura più di 3 mesi le probabilità di guarigione diminuiscono drasticamente. Generalmente una volta trascorso questo intervallo di tempo, non è più possibile abituare il cervello al suo nuovo modello comportamentale. In presenza di un tinnito cronico, il trattamento terapeutico non mira più alla guarigione. I pazienti devono infatti principalmente imparare a convivere con le interferenze e a ignorarle quanto più possibile.

Acufene: sintomo collaterale di altre patologie

La comparsa di rumori auricolari, come il tinnito, non è tuttavia una vera e propria sindrome, in genere infatti i rumori si manifestano come sintomo collaterale di un’altra patologia. Al fine di liberarsi di un tinnito è necessario quindi guarire dalla malattia che lo genera. Sono soprattutto condizioni di stress prolungato, malattie metaboliche, ipertensione e aritmie cardiache a favorire la comparsa del tinnito soggettivo, ma anche numerose altre patologie possono comportare i fastidiosi rumori auricolari, come ad esempio:

  • lesioni della membrana timpanica
  • perdita improvvisa dell’udito
  • trauma da forte rumore
  • raffreddore
  • infiammazione dell’orecchio medio
  • malattie metaboliche
  • arteriosclerosi

Spesso il brusio auricolare può essere anche collegato a problemi della colonna vertebrale o della mascella. Poiché esistono delle connessioni tra i nervi che interessano la colonna vertebrale e quelli dell’udito, anche un blocco della muscolatura del collo può causare come conseguenza l’insorgere del tinnito. Analogamente può manifestarsi in presenza di problemi alle articolazioni della mascella o del muscolo massetere. Anche lo stridore dei denti può periodicamente causare brusio auricolare.

Acufene come effetto indesiderato

Non sono soltanto i malesseri fisici o psichici le ragioni sospette dell’insorgere di un tinnito. Anche alcuni medicinali che vengono impiegati nel trattamento di altre patologie, possono presentare tra gli effetti collaterali, la comparsa di brusio auricolare. Soprattutto durante l’assunzione di alte dosi di antidolorifici, di farmaci regolatori della pressione arteriosa, antidepressivi o medicinali impiegati durante la chemioterapia, sarebbe opportuno individuare con il medico un trattamento farmacologico collaterale, in grado di evitare che il tinnito diventi cronico.

Come mai si sviluppa l'acufene?

La reale origine dell’acufene è sconosciuta. Per lungo tempo si è pensato che si sviluppasse a causa dell’errato invio di segnali al cervello, da parte dell’orecchio interno. Per questo motivo, in presenza di un acufene molto forte, si è fatto ricorso alla recisione del nervo acustico. Tuttavia i rumori non sembravano scomparire, il paziente era sordo ma continuava a percepire ancora l’acufene. Nel frattempo è stato dimostrato che il tinnito si sviluppa nel cervello dell’interessato. Poiché il tinnito spesso si manifesta in collegamento o come conseguenza di un danneggiamento dell’udito, si ritiene che il cervello tenti di compensare automaticamente i suoni mancanti a causa del danno acustico. I neuroni che non ricevono più alcun impulso, generano autonomamente segnali che il cervello impara a percepire. Poiché dai neuroni interessati non provengono impulsi, se l’udito è danneggiato in maniera permanente, il suono rimane sempre udibile. In questo modo il cervello fa si che insorga il tinnito.

Tuttavia i danni all’udito non sono le uniche cause individuabili. Molti altri fattori possono concorrere nell’insorgere del tinnito – come quando la reale ragione è sparita da lungo tempo, e i suoni sono però ancora udibili. Se ad esempio ci si concentra troppo sul tinnito – anche quando esso è molto debole – si può sfociare in un peggioramento del problema. In questo caso accade infatti, che il cervello si concentri in particolare sui nuovi “suoni” e tenti di apprenderli.

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